Laboratorio iconografico

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laboratorio-headerIL LABORATORIO ICONOGRAFICO MONASTICO DI PADRE DON GIUSEPPE PEGORARO La Via della creazione è la Via della bellezza (Gen 1,31) La Via della redenzione è la Via della bellezza (Sal 45,3) La Via della santificazione è la Via della bellezza (Col 1,15) In Comunione con la tradizione monastica, anche presso il nostro Monastero benedettino viene esercitata l’arte sacra dell’iconografia. L’icona accomuna nel suo linguaggio e nei suoi canoni dettati dalla Chiesa, tutta l’ecumene cristiana, pur raggiungendo espressioni profondamente originali in ogni area geografica e nazionale. Oggi riproporre l’icona significa tornare alle radici della profonda unità che riconosce in Cristo il Signore del cosmo e della storia, la “chiave di volta dell’universo”. L’icona nasce nei primi secoli del cristianesimo per testimoniare lo splendore del Dio fatto-uomo e la dignità dell’uomo creato a “immagine e somiglianza” del suo Creatore. “Se vuoi comprendere ciò che sei, non guardare a quello che sei stato, ma all’immagine che Dio aveva nel crearti ” (Evagrio Pontico) L’iconografia cristiana trascrive attraverso l’immagine il messaggio evangelico che la Sacra Scrittura trasmette attraverso la Parola. Immagine e Parola si illuminano a vicenda. “La bellezza e il colore delle immagini sono uno stimolo alla mia preghiera. E’ una festa per i miei occhi, così come lo spettacolo della campagna sprona il mio cuore a rendere gloria a Dio”.(San Giovanni Damasceno) L’icona è quindi arte liturgica: nasce dalla preghiera, si svela nella preghiera, porta alla preghiera. Come la fede, la speranza e la carità, le icone sono una finestra sull’eternità. Attraverso il sensibile fanno risalire alla rivelazione e avviano alla contemplazione delle realtà divine. Dipingere icone è dunque arte “liturgica”, ma è soprattutto preghiera. “L’autentica arte cristiana è quella che, mediante la percezione sensibile, consente di intuire che il Signore è presente nella sua Chiesa, che gli avvenimenti della storia della salvezza danno senso e orientamento alla nostra vita, e che la gloria la quale ci è promessa, trasforma già la nostra esistenza”. (Giovanni Paolo II, Duodecimum Saeculum)